Sunday, January 30, 2011

Sicurezza calma

Quando avevo poco più di trent'anni ho avuto un'esperienza di cui pensavo quando leggevo questa parte del libro di Calabresi.

Un pomeriggio facevo un pisolino. Mentre mi svegliavo ho sentito chiaramente una voce che ha detto "Ogni numero eccetto il numero uno è un'illusione." È stata un'allucinazione ipnopompica, o qualcosa di reale? Una buona domanda, ma non mi importa, perché ho sempre agito come se fosse reale. Ho una sicurezza di sfondo che la vita ha senso, ossia l'esistenza ha un senso nella realizzazione che questo mondo di separazione è un'illusione.

Per molti anni non ho detto a nessuno che cosa avevo sentito quel pomeriggio. Invecchiando, non mi interessa più che cosa gli altri potrebbero pensare e sto scrivendo di questa esperienza qui per la prima volta. Mario Calabresi ha una sicurezza simile alla mia, perché suo padre l'aveva condotto da bambino tra una folla per toccare un trombone. Da allora non ha mai avuto paura delle folle. Invece, è sempre il più securo.

Penso sia delle religioni che dell'ateismo, e posso considerarli senza rabbia, ostilità o paura, perché per qualche secondo 18 anni fa mentre mi svegliavo ho sentito qualcosa di inaspettato ma anche gradito. Così pure Calabresi può apprezzare una folla e percepire le sue possibilità e non solo considerarla come ostacolo.

Tuesday, January 25, 2011

L'impossibilità di credere alla morte

"Per sopravvivere si attaccò a flebili spiegazioni e improbabili coincidenze, cercando di fare altro." (Spingendo la notte più in là, p. 32).

Ho notato questa tendenza umana quando ho letto dei vittimi dell'Olocausto. Le SS usarano la tendenza come un'arma psicologica -- la speranza del vittimo, l'impossibilità di credere alla propria morte, permisero alle SS di condurre i vittimi passo passo, senza resistenza, nelle camere a gas.

Sunday, January 23, 2011

Grande Illusione

Il terrorismo, la violenza politica, la lotta armata -- non importa come si chiamano -- tutti sono grandi errori intelletuali perché non rendono conto della totalità degli effetti della violenza. Come spiega Mario Calabresi nel suo libro, i vittimi non sono solo i morti e i feriti, ma anche i parenti per tutta la vita.

Saturday, January 22, 2011

L'uso del "non"

É questo un esempio dell'uso del "non pleonastico" (Spingendo la notte più in là, pagina 21)?
A me basterebbe che quelle poche volte che mio padre è citato, quasi sempre in relazione alla famosa foto, non lo si facesse sbagliando nome e cognome