Sunday, January 30, 2011

Sicurezza calma

Quando avevo poco più di trent'anni ho avuto un'esperienza di cui pensavo quando leggevo questa parte del libro di Calabresi.

Un pomeriggio facevo un pisolino. Mentre mi svegliavo ho sentito chiaramente una voce che ha detto "Ogni numero eccetto il numero uno è un'illusione." È stata un'allucinazione ipnopompica, o qualcosa di reale? Una buona domanda, ma non mi importa, perché ho sempre agito come se fosse reale. Ho una sicurezza di sfondo che la vita ha senso, ossia l'esistenza ha un senso nella realizzazione che questo mondo di separazione è un'illusione.

Per molti anni non ho detto a nessuno che cosa avevo sentito quel pomeriggio. Invecchiando, non mi interessa più che cosa gli altri potrebbero pensare e sto scrivendo di questa esperienza qui per la prima volta. Mario Calabresi ha una sicurezza simile alla mia, perché suo padre l'aveva condotto da bambino tra una folla per toccare un trombone. Da allora non ha mai avuto paura delle folle. Invece, è sempre il più securo.

Penso sia delle religioni che dell'ateismo, e posso considerarli senza rabbia, ostilità o paura, perché per qualche secondo 18 anni fa mentre mi svegliavo ho sentito qualcosa di inaspettato ma anche gradito. Così pure Calabresi può apprezzare una folla e percepire le sue possibilità e non solo considerarla come ostacolo.

2 comments:

  1. Che pensiero profondo, Daniele. Grazie per aver scritto della tua esperienza. È molto filosofica l'idea che ti è arrivata, chissà come ti è arrivato, ma sono contenta che ti sia rimasta e che ti abbia aiutato.

    Anch'io ho trovato commuovente il racconto di Calabresi del ricordo del papà. Non posso dire di avere un'esperienza simile, ma è una bella descrizione di un ricordo, rimasto da molto tempo. È difficile descrivere un ricordo dopo tanto tempo, perché le immagini non sono sempre chiare, si offuscano con il passare del tempo.

    Ho un ricordo interessante (forse non molto importante) di un uomo anziano che mi regalò un piccolo portafoglio quando ebbi non piu' di 3 anni. Ho spiegato questo ricordo ai miei genitori, e abbiamo capito che il ricordo era del fratello della mia bisnonna, morto poco dopo il nostro incontro. Mi è rimasto impressa la sua gentilezza. Lui, e tutti i suoi fratelli maggiori, sono nati in Lituania. Sono l'unica della mia generazione che ha conosciuto uno degli immigranti della nostra famiglia. Anche se non è di grande importanza, sono contenta di conservare in memoria un'imagine di questo uomo.

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  2. Hai scritto dei pensieri profondi, B^2. Forse l'incontro con il fratello della tua bisnonna ti ha fatto più sensibile, per sempre, per quanto riguarda Lituania?

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