Wednesday, February 9, 2011

Bambini eterni

«Uccisi perché? Per il sogno di un gruppo di esaltati che giocavano a fare la rivoluzione, si illudevano di essere spiriti eletti, anime belle votate a una nobile utopia senza rendersi conto che i veri "figli del popolo", come li chiamava Pasolini, stavano dall'altra parte, erano i bersagli della loro stupida follia.»

Questo è stato scritto da Corrado Augias su Repubblica, il 27 febbraio 2007, ed è stato citato da Mario Calabresi alla fine del IX. capitolo di Spingendo la notte più in là. Riassume bene i miei propri pensieri sui terroristi della sinistra negli anni 70 sia in Italia che in Germania. A causa della loro immaturità pensavano che una coerenza radicalmente logica era il massimo bene. Il capitalismo è male; il capitalismo deve essere distrutto; i servitori del capitalismo come poliziotti e giudici sono nemici del popolo e dunque devono essere distrutti prima che il sistema possa essere distrutto. Però non si hanno mai chiesto: come so che ho ragione? Prima di uccidere o gambizzare, azioni irrevocabili, come essere sicuro che ho ragione? Invece di pensarci, hanno "giocato", come ha scritto Augias. Dovremmo considerarli sempre come bambini che non sono mai cresciuti. Da compatire, perfino da perdonare, ma non da onorare o da ascoltare.

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